venerdì 31 maggio 2013

BRUNO GEMELLI INTERVISTA PIETRO CRINO'

N.B. Per leggere l'intevista basta cliccare sull'immagine sotto
 
 
 
Da IL QUOTIDIANO del 31 maggio 2013

domenica 26 maggio 2013

NOTA STAMPA STRADA BIANCO-CASIGNANA

 
Da tempo, ormai, si attendono i lavori necessari per ripristinare le normali condizioni di viabilità nella strada che collega la statale 106 ai paesi di S.Agata, Caraffa del Bianco, Casignana, Samo e Bianco. Come sindaco di Casignana ho sempre sollecitato interventi rapidi sia attraverso comunicati stampa che incontri con le istituzioni. Adesso, come consigliere regionale, non posso che ribadire lo stato di pericolosità della suddetta strada. Buche, gradini, ostacoli di ogni genere posti permanentemente in vari punti del tragitto nonché l’irregolarità del manto stradale (frutto di inutili “interventi tampone”) mettono a repentaglio la sicurezza di chi viaggia e usurano velocemente i mezzi di trasporto. Alle difficoltà strutturali, poi, si aggiungono zone ove frane di vaste proporzioni hanno devastato intere carreggiate. Questi punti critici sono evidenziati da rilevanti “segnaletiche” che ostacolo ulteriormente il normale percorso senza diminuire i rischi per i diversi veicoli, tra cui non mancano  pullman “carichi” di studenti. Una situazione, dunque, divenuta insostenibile e indegna di un paese civile. Per questo chiedo con urgenza un’azione  immediata della Global Service, l’operatore privato a cui la Provincia di Reggio Calabria ha affidato la gestione e la manutenzione del suo patrimonio stradale, affinché intervenga nei punti più critici per diminuire l’emergenza e le difficoltà quotidiane che i cittadini di questo territorio hanno sostenuto per troppi anni.
 
PIETRO CRINO'


mercoledì 22 maggio 2013

STATALE 106, LE "RICHIESTE" DI CRINO' ALL'AMMINISTRATORE UNICO DELL'ANAS PIETRO CIUCCI


COMUNICATO STAMPA

La riunione della IV Commissione Consiliare (assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente) di giorno 20 maggio, avente come ordine del giorno l’audizione con l’Amministratore Unico Anas S.p.a, Dott. Pietro Ciucci, in merito al Cronoprogramma che tra gli argomenti principali ha anche quello dei lavori di completamento della Statale 106, è risultata ricca di indicazioni e chiarimenti. Com’è noto la statale 106 a causa dell’intenso traffico, della scarsa manutenzione e dell’attraversamento dei centri urbani non riesce a garantire un servizio appropriato di collegamento. Per questo nel corso della suddetta audizione le mie richieste si sono concentrate su cinque punti specifici che, peraltro, sono stati sempre motivo di forte interesse da parte dei sindaci della Locride e del Comitato per la statale 106 “Franco Nisticò”. I cinque punti da me portati all’attenzione del Dott. Ciucci sono stati :
1) Il Megalotto n.1 che prevedeva il congiungimento del tragitto tra Rosarno – Marina di Gioiosa J. e l’abitato di Ardore e che per una serie di problemi (occupazione suolo pubblico nel Torbido, rinvenimenti di reperti archeologici ecc..)  e dopo una perizia di variante è stato ridotto fino a Locri. Oggi, siccome con l’attuale governo pare esserci un’apertura nei confronti delle infrastrutture,  ho domandato al dott. Ciucci se l’Anas intende reiterare al CIPE la richiesta già fatta di un ulteriore finanziamento (circa 120 milioni) giacché non essendosi conclusi i lavori del lotto, questi potrebbero continuare sino ad Ardore.

2) La situazione della Variante esterna dell’abitato di Marina di Gioiosa J. (dal km 107 + 000 al km 110+550) compreso lo svincolo di “Gioiosa Est” dove, dopo quasi due anni, i lavori si trovano ancora al 10% di esecuzione.

3) Il completamento della Variante esterna all’abitato di Roccella Jonica (dal km 110+ 240 al km 118+620), dove l’intricata vicenda dell’assegnazione di tali lavori dovrebbe volgere finalmente alla conclusione, così come affermato recentemente dal sindaco di Roccella alla richiesta di notizie da parte del Comitato Jonico per la Statale 106.

4) La Costruzione della Variante esterna all’abitato di Palizzi  (2° Lotto dal Km 49+485 al Km 51+750). Qui, il Cantiere era stato sequestrato dalla Magistratura in seguito al crollo di una galleria. Dopo alcuni anni e una riduzione delle somme a circa 91 milioni l’Anas ha avviato il primo stralcio che dovrebbe collegare Palizzi Est (raccordandosi con i lavori già ultimati) e la località “Stavro”.
5) Il progetto di collegamento Locri – Palizzi. Ovvero il completamento definitivo, attraverso un nuovo tratto, di una strada che eviterebbe tutti i centri abitati.

Nel suo intervento, l’Amministratore unico dell’Anas ha subito evidenziato che il dialogo sul territorio è essenziale per una visione dettagliata dei lavori ed ha assicurato la massima attenzione verso la Calabria. Per quanto riguarda le mie richieste sulla Statale 106 il Dott. Ciucci non ha negato che si tratta di un discorso complesso. Ha, però, garantito che il Megalotto n.1 sarà completato sino a Locri per il mese di ottobre. Diverso il discorso per il tratto Locri – Ardore che, dopo essere stato esaminato minuziosamente, sarà oggetto di una risposta scritta. C’è, invece, una “forte accelerata”  (visto che al momento i lavori si trovano in uno stato di avanzamento del 10%) concernente la Variante di Marina di Gioiosa Jonica (che si pensa di terminare per la fine del prossimo anno) mentre la Variante esterna all’abitato di  Roccella dovrebbe essere terminata ancora prima. La Variante Palizzi, invece, è in gara e c'è una seconda parte che deve essere finanziata per 120 milioni di euro. Alla mia ultima richiesta riguardante il progetto Locri - Palizzi l’Amministratore dell’Anas ha risposto che è un tragitto da ripensare poiché è impossibile, in un momento ove bisogna considerare le priorità, finanziare un progetto di circa 3 miliardi e mezzo di euro. Un dibattito utile, quindi, ma che non deve rimanere fine a se stesso. Anche perché solo un confronto periodico e la dimostrazione concreta che gli impegni saranno mantenuti potranno risolvere i ritardi di una Regione che necessita di molte opere nel minor tempo possibile. 
Pietro Crinò
 
 
da CALABRIAORA del 22 MAGGIO 2013
 


 
Da LA GAZZETTA DEL SUD del 22 Maggio 2013
 

lunedì 13 maggio 2013

SOLIDARIETA' AL PARROCO DI BENESTARE

NOTA STAMPA




da CALABRIAORA
Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà al parroco di Benestare, don Elangui Rigobert, per il grave atto criminale che ha subito. Insieme a lui si tenta di deprimere  la Calabria onesta che sogna e combatte per cambiare le cose. Ma questo non sarà possibile se ognuno farà la sua parte. Per questo non posso che concordare con il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, quando  dice che “una società che si lascia intimidire dalle minacce rinuncia alla speranza”.  Un motivo in più per Don Elangui a continuare il suo percorso di fede, la sua missione religiosa e sociale, la sua attenzione verso la legalità con la quotidiana prospettiva di essere utile al prossimo.

PIETRO CRINO’








Vedi anche: http://www.larivieraonline.com/solidariet%C3%A0-di-pietro-crin%C3%B2-al-parroco-di-benestare-don-elangui-rigobert


domenica 12 maggio 2013

RIFORMA AFOR

Da CALABRIAORA del 12 maggio 2013


Da IL QUOTIDIANO del 12 maggio 2013
Non c’è dubbio che la riforma dell’Afor rappresenti un successo di questa legislatura, un passo decisivo per la trasformazione ed il miglioramento di un organismo  demotivato e privo di reali prospettive. Come hanno sottolineato anche i Sindacati a Catanzaro, l’obiettivo è stato quello di “superare due problemi di fondo: la copertura finanziaria e la definizione di un ente strumentale non economico”. Adesso bisogna “sorvegliare il futuro”, essere attenti osservatori con una moderna capacità di pianificazione. Per troppo tempo, difatti, una delle critiche mosse dagli operai forestali (a loro volta accusati di riscontri produttivi minimi) è stata quella dell’assenza o della mancata trasmissione di progetti che costringe, chi è sul posto di lavoro, ad una sorta di autoregolazione spontanea. Non bisogna, difatti, dimenticare che per molte zone interne l’Afor è stato il solo motivo che ha tenuto in loco le poche abilità artigianali rimaste. Il muratore, il fabbro, il carpentiere, il contadino e quant’altro si sono trasformati in operai forestali (spesso precari) mettendo a frutto i loro mestieri d’origine. Muri a secco di contenimento, magazzini per le attrezzature, legname vario per recintare in modo appropriato le zone demaniali, realizzazione e cura di numerose strade interpoderali, pulitura e sorveglianza dei boschi. Si potrà osservare, di converso, che c’è stato un diradarsi delle attività artigianali, ma questo è un altro discorso. Guardiamo alla realtà attuale, alla importante novità della riforma e alla ammissione che con il tempo l’Afor era giunta ad una sorta di stagnazione. Gli operai non hanno più avuto nei posti di lavoro indicazioni precise, in assenza di una politica di sviluppo che indicasse un futuro da raggiungere, compreso quello delle produzioni, per cosi dire, “industriali”. Da qui tanta rabbia e frustrazione, con conseguente disorientamento e progressivo disinteresse. Cosicché, nell’immaginario collettivo , “sollecitato” anche dai media, si è fatta strada la convinzione dell’operaio forestale inattivo e pigro. Ma la verità sta sempre nel mezzo, poiché la maggior parte dei lavoratori ha continuato a svolgere il proprio compito anche in presenza di colleghi inoperosi. Una situazione, questa, considerata troppo spesso “fisiologica” ma che adesso è affrontabile non in termini moraleggianti ma in termini di prospettiva. La forestazione (la difesa del territorio, il rimboschimento, la produttività) può, difatti, trasformarsi in occasione di sviluppo per molte zone. E con una gestione seria e mirata, che consideri effettivamente le ricchezze naturali della regione come una grande “risorsa”, può nascere anche tra gli operai la consapevolezza che ogni cosa fatta è buona e utile soprattutto per le generazioni future.
 
PIETRO CRINO'